Tag: mafie
FC Sheriff Tiraspol, la sfidante dell’Inter nata dal KGB e cresciuta...
Il Football Club Sheriff Tiraspol è la prima squadra moldava (che tuttavia non si reputa tale) ad accedere ai gironi di Champions, dove affronterà l'Inter. Van Westerhout e Strada vi raccontano la storia di questo club fondato da due ex agenti del KGB e oggi fiore all'occhiello della Transnistria, uno stato dichiaratosi indipendente nel 1990 e da allora cresciuto a pane e traffico d'armi.
Italia drogata
Dal contrabbando di “bionde” al narcotraffico di eroina (prima) e cocaina (poi) poi. Insieme ad Aldo Giannuli – autore tra gli altri di Mafia mondiale – Tomas Strada di #ThePitch_Risiko chiude il dossier di Italia Bucata raccontandoci come le mafie italiane siano riuscite ad arricchirsi drogando un intero paese.
Se anche i giornalisti smettono di scrivere
"Se non si avverte come scandalosa la condizione di esposizione e insieme abbandono in cui troppi giornalisti ancora oggi lavorano in ogni parte del mondo, significa che forse si è perso il contatto con la realtà, con ciò che è giusto fare e con ciò che è doveroso proteggere. Tutelare i giornalisti significa tutelare noi stessi e il nostro futuro: non facciamoli smettere di scrivere."
@Tomas Strada di #ThePitch_Risiko ci spiega perché i giornalisti sono le figura più esposte e a rischio tra coloro che quotidianamente indagano e raccontano le pratiche criminali.
Quella maledetta fretta di voler seppellire la mafia
Cosa Nostra si è seppellita e si prepara a farsi dimenticare Gian Carlo Caselli intervistato dal quotidiano francese Libèration, il 22...
Idealizzazione: il paradigma del Padrino
Film, serie tv, videogiochi. La mafia riesce a esercitare attraverso questi mezzi un subdolo fascino, soprattutto sulle generazioni più giovani. Perchè non ribaltare a nostro favore questo schema e utilizzare simili canali in ottica antimafiosa?
Marginalizzazione: quando la mafia é l’ultimo dei problemi
Cerchiamo di far luce su quella nefasta prassi, qui definita “marginalizzazione”, per cui il fenomeno criminale transnazionale scivola spesso in secondo piano tra le priorità di stati e agenzie intergovernative, oltre che negli stessi schemi percettivi della società civile. Altre problematiche, infatti, hanno suscitato e suscitano tutt'oggi maggiore interesse - o preoccupazione - della questione mafiosa, inficiandone in maniera negativa le pratiche in grado di contrastarla. Con questo articolo intendiamo pertanto analizzare il peccato capitale della marginalizzazione, ripercorrendo insieme quelle occasioni in cui la criminalità organizzata non è stata ritenuta una minaccia sufficientemente grave da giustificare un intervento puntuale da parte delle autorità.
I possibili regali del Coronavirus alle mafie
Normalità o emergenza, non fa differenza: le mafie cambiano in base al contesto, adattandosi ad esso per poter continuare a sfruttarlo. Mutatis mutandis, l'obiettivo mafioso rimane sempre quello. Anche, e soprattutto, in tempo di Coronavirus.
Sarebbe pertanto cosa buona e giusta interrogarsi su quelle che sono le opportunità che l'attuale pandemia potrebbe offrire alle organizzazioni criminali di tutto il mondo.
Alienazione: quando la mafia non è mai ‘cosa nostra’
Esternalizzare un problema significa pensare che questo non possa interessarci perché circoscritto a realtà lontane e diverse dalla nostra.
L'attuale quarantena ci sta tuttavia insegnando che nessuno può ritenersi immune a prescindere da un virus, e quello rappresentato dalle mafie non fa eccezione.
Negazione: Quando la mafia non esiste
"La più grande astuzia del Diavolo è farci credere che non esiste". Come il Diavolo di Baudelaire anche le mafie si adoperano, quasi ossessivamente, affinché non ne si riconosca l’esistenza, che non se ne parli affatto, così da tenere il più lontano possibile le luci dei riflettori: la mafia non esiste, non può e non deve farlo.
I sei peccati capitali nella lotta alle mafie
I sei peccati capitali nella lotta alle mafie hanno plasmato uno scenario dai tratti paradisiaci per le attività ed i conti correnti delle mafie.
Tuttavia vi è ancora modo di recuperare ed imparare dagli sbagli commessi: ‘Se un errore non è un trampolino di lancio, è un errore’, ha scritto il grande Eli Siegel. A questo punto, tuffiamoci.