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La decade della ‘Ndrangheta
Il 2019 sta per volgere al termine e con esso si chiuderà una decade ricchissima di avvenimenti e tematiche. Gli autori di The Pitch hanno già affrontato alcuni dei macro-temi di questo decennio: dall’austerity a Netflix, da Angela Merkel al mercato dei dati, sino al recente periodo grigio della nazionale italiana di calcio, molteplici sono stati gli argomenti sviluppati dalle nostre redazioni.
Interpellati a riguardo, la scelta circa la parola d’ordine di questa decade in tema di mafie e antimafia ci è apparsa piuttosto ovvia: ‘ndrangheta.
Il parassita statale
Le mafie non ricercano lo scontro con lo stato bensì agiscono come una sorta di duplicato della realtà che aggrediscono.
Comportandosi come uno 'stato parallelo' non si pongono in contrapposizione a quello ufficiale, ma preferiscono vivere sulle spalle di quest'ultimo nutrendosi delle sue risorse.
Tale particolare forma di sfruttamento fa della criminalità organizzata di tipo mafioso, transnazionale e non, un parassita statale a tutti gli effetti.
Letizia Battaglia: fotografia come scelta di vita
Conosciuta soprattutto per avere raccontato quello che la mafia ha rappresentato per la sua città - Palermo - nell’arco di tutta la sua carriera Letizia Battaglia ha documentato anche la quotidianità popolare e le manifestazioni nelle piazze, focalizzandosi sempre sul contesto urbano come spazio privilegiato per l’osservazione della realtà.
I diversi volti del nuovo, vecchio re del crimine
Viviamo in un'epoca in cui, grazie anche alla globalizzazione, la criminalità organizzata transnazionale ha potuto espandersi a macchia d'olio, assurgendo al ruolo di vera e propria attrice primaria dello scacchiere internazionale. Ricchezza e potere corrono sono cresciuti a dismisura nel giro pochi anni e, ad oggi, sono pochi i paesi che possono definirsi totalmente liberi dalla influenza mafiosa.
Ma come si è arrivati ad una situazione simile? Come hanno fatto le mafie del nostro mondo a renderlo il loro mondo? La risposta a queste domande è insita nella natura stessa delle elites criminali mafiose. Al loro interno è infatti possibile individuare determinate caratteristiche che, rimaste immutate nel tempo, hanno permesso loro di mantenere e ricoprire alla perfezione il ruolo di re del crimine della nostra epoca. Di questo re e dei suoi molteplici volti parleremo nel corso della rubrica che oggi andiamo ad inaugurare.
L’ottobre nero dell’antimafia italiana
Quattro sentenze diverse scritte da quattro organi differenti hanno prodotto il medesimo esito: il fronte dell'antimafia italiana ha visto rigettate le proprie...
Ergastolo ostativo e sentenza CEDU: urge chiarezza.
L'8 Ottobre la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha rigettato il ricorso dal governo italiano inerente alla decisione della stessa sul caso di Marcello Viola, 'ndranghetista in carcere dagli anni Novanta per una lunga sfilza di crimini che gli sono valsi la condanna a ben quattro ergastoli. Nel respingere le istanze italiane, la CEDU ha confermato la propria posizione dello scorso 13 giugno, secondo cui il regime dell'ergastolo ostativo costituisce una violazione dell' articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo dal momento che sottopone il condannato a trattamenti inumani e degradanti. Proviamo a fare maggiore chiarezza sulle istanze specifiche della sentenza, per capire di cosa si tratta e quali potrebbero essere le sue conseguenze, tenendo anche conto del fatto che il prossimo 22 ottobre la Corte Costituzionale si pronuncerà in merito all'ergastolo ostativo a partire dal caso Cannizzaro.
Serve davvero parlare ancora oggi di mafie?
Sono passati quasi trent’anni dalle
bombe di Capaci e via D’Amelio, quasi venti dalla Convenzione ONU sulla
criminalità organizzata transnazionale ed i politici nostrani,...
Globalizzazione criminale
I cambiamenti politici ed economici che hanno fatto seguito
alla fine della Guerra Fredda hanno posto le basi per la nascita di un...