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Berlino 1936, non solo Owens: la leggenda di Ondina Valla

Alle #Olimpiadi di #Berlino1936, non fu solamente #JesseOwens a scrivere una pagina fondamentale dello sport e del suo potere sociale. Un'altra protagonista di quell'edizione fu #OndinaValla. L'ostacolista, sotto gli occhi di #AdolfHitler, fu la prima donna italiana a conquistare una medaglia d'oro ai Giochi. Lei che quattro anni prima aveva dovuto rinunciare alla convocazione per #LosAngeles1932 a causa del parere contrario del #Vaticano. Immergersi nella sua storia è come farlo in quella di tutte le donne dell'epoca: rivalsa, forza di volontà e tenacia. @FilippoRocchi di #ThePitch_Olympia ci riporta ai tempi del #fascismo per raccontare la storia di questa grande ostacolista italiana.

Ping pong: storia di uno strumento della diplomazia

Domenica sono terminate le Olimpiadi invernali di Beijing 2022, che hanno visto la pattinatrice Arianna Fontana riscrivere la storia dello sport azzurro, presso il Capitol Indoor Stadium di Pechino. L'arena coperta, però, è stata anche teatro, agli inizi degli Anni '70, di una serie di storiche partite di esibizione tra la nazionale cinese di tennistavolo e quella statunitense. È la cosiddetta “diplomazia del ping pong”, una serie di eventi che contribuirono alla distensione dei rapporti diplomatici, assenti dalla salita al potere di Mao Zedong nel 1948, tra la Repubblica Popolare Cinese e gli USA, culminati poi con la visita ufficiale del Presidente Richard Nixon nel 1972.

George Nagobads, il medico dei miracoli (sul ghiaccio)

Alle #Olimpiadi di #LakePlacid1980 la Nazionale #USA di #hockey vinse un oro insperato contro l'#URSS. In quello che è passato alla storia come il #miracleonice c'era anche lo zampino di un medico #GeorgeNagobads. @RobertoBrambilla di #ThePitch_Olympia racconta la sua complessa storia del dottore lettone.

10: la storia imperfetta di Nadia Comaneci

Riconosciuta dalla gran parte degli addetti ai lavori come la miglior ginnasta di sempre, #NadiaComaneci è la protagonista del nuovo episodio di #DonneSportive, la serie di #ThePitch_Olympia a cura di @FilippoRocchi. Usata come propaganda dal regime romeno che la opprimeva, ha dimostrato che lo sport può avere ben altro valore. In pedana sempre impeccabile, fuori sommersa dalla pressione troppo forte da sorreggere. Nonostante tutto, è diventata un esempio per le nuove leve della ginnastica.

L’uomo dietro Guardiola

Cosa ci fa un pallanuotista negli spogliatoi di alcuni dei più grandi club di #calcio europei? «Capisce lo spogliatoio, perché è stato uno tra i migliori atleti di sempre. Ha la percezione e la comprensione di molte cose che non riuscirei a vedere e captare da solo». Queste le parole usate da #PepGuardiola per spiegare perché il più grande pallanuotista di sempre sia stato un suo fidato assistente durante tutte le esperienze in panchina. @NiccolòVallefuoco di #ThePitch_Olympia racconta il rapporto tra questi due grandi sportivi, nato durante le Olimpiadi di #Barcellona1992.

Il ritiro di Simone Biles dalle Olimpiadi

Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per provare a mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. Oggi parliamo del ritiro di Simone Biles dalle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Miracolo sul parquet

Ricorre oggi l'anniversario della finale olimpica di #basket a #Monaco1972. Lo #SpecialeOlimpiadi torna per raccontarvi la partita che cambiò per sempre la pallacanestro mondiale. 9 settembre 1972. #UnioneSovietica e #StatiUniti scendono sul parquet per contendersi la medaglia d'oro, in quello che sarà poi considerato l'inizio della #GuerraFredda sportiva. Gli americani non hanno mai perso una partita alle #Olimpiadi, mentre i sovietici vogliono mettere fine al dominio incontrastato dei loro acerrimi nemici. Proprio nel giorno in cui le truppe a stelle e strisce si ritirano dalla Guerra del Vietnam, perdendo la loro invincibilità militare, gli USA perdono anche la loro imbattibilità cestistica. INSTAGRAM Ricorre oggi l'anniversario della finale olimpica di #basket a #Monaco1972, che è considerata l'inizio della #GuerraFredda sportiva. USA e URSS si affrontarono sul parquet in una sfida che andava ben oltre lo sport. I sovietici misero fine all'imbattibilità olimpica americana (fino a quel momento, 63 vittorie e 0 sconfitte) con il canestro del sorpasso messo a segno sul suono della sirena da #AlexsanderBelov. Un sorpasso in extremis che ancora oggi resta impantanato nelle polemiche: i tre secondi finali furono ripetuti per ben tre volte, provocando il rifiuto degli americani di ritirare le medaglie d'argento che ancora oggi sono custodite in una banca di Losanna. In quello stesso giorno le truppe a stelle e strisce si ritirarono dalla Guerra del Vietnam. Dopo due guerre e sette medaglie d'oro, cadeva l'invincibilità degli Stati Uniti d'America. Lo #SpecialeOlimpiadi torna per raccontarvi i tre secondi più lunghi della storia della pallacanestro. #USA #URSS #StatiUniti #america #UnioneSovietica #Olimpiadi #GiochiOlimpici #basket #NBA #guerradelvietnam #miracleonice #miracleonparquet #massacrodimonaco #settembrenero

La Rivoluzione Ungherese, tra Budapest e Melbourne

FACEBOOK «Sentivamo che avremmo giocato per l'intero nostro Popolo, gli ungheresi emigrati in Australia nutrivano una profonda ostilità verso i sovietici per tutto ciò che avevano fatto al nostro paese a partire dal 1945 e l'atmosfera era effettivamente surriscaldata.» [Ervin Zàdor] #Olimpiadi di #Melbourne1956. La sfida tra Ungheria e URSS nel torneo maschile di #pallanuoto si trasformò in un "Bagno di sangue". Solo un mese prima della partita tra le strade di Budapest si era svolta la #RivoluzioneUngherese, brutalmente repressa dall'Armata Rossa. I magiari ottennero la loro magra vendetta a suon di gol, insulti e colpi proibiti. In tempo di pace saremmo sul divano a gustarci le gare di Tokyo 2020. Noi vi teniamo compagnia con lo #SpecialeOlimpiadi, la nuova puntata di @GiovanniOrsenigo vi racconta una storia che si mescola tra sport e politica. INSTAGRAM «Sentivamo che avremmo giocato per l'intero nostro Popolo, gli ungheresi emigrati in Australia nutrivano una profonda ostilità verso i sovietici per tutto ciò che avevano fatto al nostro paese a partire dal 1945 e l'atmosfera era effettivamente surriscaldata.» [Ervin Zàdor] Ci sono momenti durante i quali gli eventi sportivi smettono di essere semplice competizione agonistica. Diventano conseguenze, o esemplificazioni, di eventi politici o sociali, assumendo una connessione indissolubile con i libri di storia. È il caso della sfida tra #Ungheria e #URSS alle #Olimpiadi di #Melbourne1956. Il teatro è il Crystal Palace, la piscina che ospita il torneo di pallanuoto. Ad affrontarsi in acqua ci sono il popolo che ha cercato invano di conquistare la propria libertà e l'invasore che, quella libertà, gliel'ha privata. Ai magiari, però, la possibilità di conquistare l'oro olimpico interessa ben poco, piuttosto, sono assetati di vendetta per i 3 mila morti che l'Armata Rossa ha lasciato nelle strade di Budapest, per sopprimere la #RivoluzioneUngherese. In tempo di pace saremmo sul divano a gustarci le gare di Tokyo 2020, noi vi teniamo compagnia con lo #SpecialeOlimpiadi e una storia che non parla solo di sport.

Ricordi i miei sogni, il calcio, Sarajevo

Un racconto di quei giorni di febbraio del 1984, quando a Sarajevo si svolsero le Olimpiadi invernali. Quando la Jugoslavia fu al centro del mondo.

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