Tag: calcio
Novantesimo minuto? No, cinquanta anni!
«Sembra solo ieri che la domenica, ci si chiudeva in casa con la radio, vedevamo le partite contro il muro non alla...
Fever Pitch, la febbre a 90 di Hornby per l’Arsenal
"Dal film alla vera storia" è la rubrica mensile di The Pitch - Olympia, che svela retroscena, curiosità, personaggi, fatti reali...
Eros e Thanatos: vincere e morire in Tessaglia
Chiunque abbia preso in mano un manuale di storia greca (o, più semplicemente, un testo scolastico liceale) ha senz'altro letto della Tessaglia....
Volevamo solo un po’ di calcio
Fin da inizio giugno, quando la UEFA ha annunciato ufficialmente le final eight di Champions ed Europa League da disputare a Lisbona...
Bianco cenere
Prologo. Splendida perla sul mar
"Oh bella Spezia, splendida perla sul mar..."; è con queste parole che inizia...
La grande occasione del Başakşehir
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«Dopo stagioni di titoli sfiorati sarebbe simbolicamente incredibile vedere il Başakşehir trionfare nell’anno in cui chi ne starebbe fabbricando il successo ha perso il controllo politico di Istanbul».
Alessandro Bai racconta per Olympia la storia di un giovane club della capitale turca la cui reputazione è stata, fin dalla nascita, minata dalle connessioni che ne farebbero “la squadra del governo”. Ma la ripresa del campionato potrebbero cambiare molte cose.
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Fin dalla sua nascita nel 2014, il Başakşehir ha dovuto far fronte a critiche e pregiudizi causati dalle connessioni con le alte sfere governative. Dietro a questi legami certamente torbidi, c’è però un progetto rivoluzionario per il calcio turco per competenza e lungimiranza. Negli 8 match di campionato che si disputeranno dopo la pausa per il Covid, il club ha l’opportunità di replicare alle supposizioni con un successo che avrebbe un grandissimo valore simbolico: vi spieghiamo perché.
#Basaksehir #Turchia #calcio #Erdogan #politica #Istanbul #Fenerbahce #Galatasaray #Besiktas #Covid
Is this football 2020?
Quando è cominciato il Mondiale, sulla porta di casa ho appeso un cartello che recitava: Chiuso per calcio. Quando l'ho tolto, un...
Too big to change
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Il calcio italiano è un sistema profondamente in crisi, che ciclicamente propone l'idea di cambiare, ma che puntualmente resta fermo. Due mesi di stop forzato erano probabilmente la miglior occasione possibile per avviare dei discorsi seri sul rinnovamento del sistema. Invece, immobilismo è stata la parola d'ordine.
La Serie A non è in grado di pensare come Lega, rimanendo indietro rispetto agli altri campionati europei. Le società di Lega Pro e dilettantistiche lottano ogni anno per la sopravvivenza. Il calcio femminile, dopo l'exploit della Nazionale ai Mondiali 2019, vive ancora l'incertezza di quello che sarà. #Olympia fa una radiografia dello stato di salute del calcio italiano.
Calle Gol de Nayim
25 anni fa veniva siglato uno dei gol più iconici degli anni Novanta. In Italia è stato praticamente dimenticato ma in Spagna, e soprattutto in Aragona, è diventato un autentico gol della memoria.
@giacomo vanwe inaugura la rubrica #LuoGOLdellamemoria con cui #Olympia racconterà alcune reti rimaste impresse nella memoria collettiva
E voi, avete dei LuoGOL della memoria?
La morte di Tito e le lacrime del Poljud
Due storiche rivali si abbracciano in un unico pianto: 4 maggio 1980, il giorno in cui Tito morì.
Il 4 maggio 1980 era in programma la delicata partita Hajduk-Stella Rossa. L'incontro venne interrotto all'annuncio della morte del Maresciallo Tito, e tutto lo stadio si sciolse all'unisono in un pianto disperato.