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La Rivoluzione Ungherese, tra Budapest e Melbourne
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«Sentivamo che avremmo giocato per l'intero nostro Popolo, gli ungheresi emigrati in Australia nutrivano una profonda ostilità verso i sovietici per tutto ciò che avevano fatto al nostro paese a partire dal 1945 e l'atmosfera era effettivamente surriscaldata.» [Ervin Zàdor]
#Olimpiadi di #Melbourne1956. La sfida tra Ungheria e URSS nel torneo maschile di #pallanuoto si trasformò in un "Bagno di sangue". Solo un mese prima della partita tra le strade di Budapest si era svolta la #RivoluzioneUngherese, brutalmente repressa dall'Armata Rossa. I magiari ottennero la loro magra vendetta a suon di gol, insulti e colpi proibiti.
In tempo di pace saremmo sul divano a gustarci le gare di Tokyo 2020. Noi vi teniamo compagnia con lo #SpecialeOlimpiadi, la nuova puntata di @GiovanniOrsenigo vi racconta una storia che si mescola tra sport e politica.
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«Sentivamo che avremmo giocato per l'intero nostro Popolo, gli ungheresi emigrati in Australia nutrivano una profonda ostilità verso i sovietici per tutto ciò che avevano fatto al nostro paese a partire dal 1945 e l'atmosfera era effettivamente surriscaldata.» [Ervin Zàdor]
Ci sono momenti durante i quali gli eventi sportivi smettono di essere semplice competizione agonistica. Diventano conseguenze, o esemplificazioni, di eventi politici o sociali, assumendo una connessione indissolubile con i libri di storia. È il caso della sfida tra #Ungheria e #URSS alle #Olimpiadi di #Melbourne1956. Il teatro è il Crystal Palace, la piscina che ospita il torneo di pallanuoto. Ad affrontarsi in acqua ci sono il popolo che ha cercato invano di conquistare la propria libertà e l'invasore che, quella libertà, gliel'ha privata. Ai magiari, però, la possibilità di conquistare l'oro olimpico interessa ben poco, piuttosto, sono assetati di vendetta per i 3 mila morti che l'Armata Rossa ha lasciato nelle strade di Budapest, per sopprimere la #RivoluzioneUngherese.
In tempo di pace saremmo sul divano a gustarci le gare di Tokyo 2020, noi vi teniamo compagnia con lo #SpecialeOlimpiadi e una storia che non parla solo di sport.