Letizia Battaglia, La bambina con il pallone, 1980 © Letizia Battaglia

Arriva a Palazzo Reale di Milano una grande antologica dedicata alla fotografa e giornalista siciliana, che ripercorre l’intera carriera di una delle figure più importanti della fotografia italiana del secolo scorso.

Conosciuta soprattutto per avere raccontato quello che la mafia ha rappresentato per la sua città – Palermo – dagli omicidi efferati ai lutti, dalle cospirazioni politiche alla lotta contro corruzione e collusione criminale, nell’arco di tutta la sua carriera Letizia Battaglia ha documentato anche la quotidianità popolare e le manifestazioni nelle piazze, focalizzandosi sempre sul contesto urbano come spazio privilegiato per l’osservazione della realtà.

Palermo, 1980. Viale della Libertà, giorno dell’Epifania, ore 13.00. Il Presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella, democristiano, è stato appena colpito a morte da killer mafiosi, davanti alla moglie e alla figlia

All’interno della mostra milanese il percorso espositivo è ordinato per tematiche, che propongono un approfondimento sugli argomenti che hanno costruito la dimensione espressiva di Letizia Battaglia: un racconto di lotta e critica sociale, lontano dai luoghi comuni e capace di mettere in discussione gli stereotipi visivi e culturali della contemporaneità.

Letizia Battaglia, Il Tempio di Segesta, 1986 © Letizia Battaglia

Dai ritratti di donne e bambini agli scatti urbani dedicati a Palermo, passando per le immagini politiche, fino ad arrivare ai racconti di umanità, morte e violenza, quello che emerge dalla rassegna è il vero e autentico ritratto di Letizia Battaglia.
Oltre 300 fotografie, molte delle quali inedite, svelano il contesto sociale, culturale e politico nel quale sono state scattate.

Letizia Battaglia, Palermo, vicino la Chiesa di Santa Chiara. Il gioco dei killer 1982 © Letizia Battaglia



«Quello che il progetto della mostra si propone di esporre» – racconta la curatrice Francesca Alfano Miglietti – «sono forme d’attenzione: qualcosa che viene prima ancora delle sue fotografie, perché Letizia si è interrogata su tutto ciò che cadeva sotto al suo sguardo, fosse un omicidio o un bambino, uno scorcio o un raduno, una persona oppure un cielo. Guardare è stata la sua attività principale, che si è materializzata in straordinarie immagini».

Il metodo di lavoro della Battaglia è diretto, autentico e sincero: nelle sue immagini emerge istantaneamente la carica emozionale, accompagnata quasi sempre da un sentimento di compassione e solenne rispetto.
I soggetti ritratti nelle sue fotografie sono stati testimoni fondamentali in un percorso ideologico che si schiera con forza dalla parte dei più deboli, degli emarginati e delle classi più sottomesse.

Letizia Battaglia, Domenica di Pasqua, Festeggiamenti per incitare l’uscita della statua di San Michele patrono di Caltabellotta, 1984 © Letizia Battaglia

Oltre alle fotografie, nel percorso artistico della Battaglia sono stati molto importanti i documentari: il film Shooting The mafia, di Kim Longinotto, racconta Letizia Battaglia e la sua lotta quotidiana per testimoniare gli anni più bui della storia recente siciliana, culminata con le tragiche uccisioni dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
 
Note biografiche
Letizia BattagliaNasce a Palermo nel 1935 ed è tra le prime donne fotoreporter italiane. Dirige dal 1974 al 1991 il team fotografico del quotidiano “L’ORA” di Palermo e fonda l’agenzia “Informazione Fotografica”. Le sue immagini raccontano i sanguinosi anni delle guerre di mafia siciliana.
Nel 2017 inaugura il Centro Internazionale di Fotografia, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo 3 il New York Times la nomina (unica italiana) tra le 11 donne più rappresentative del 2017.
Appare nella lista delle 1000 donne segnalate per il Nobel per la pace.

Info:
Indirizzo: Piazza del Duomo, 12, 20122 Milano
Orari: martedì-domenica 9.30-14.30
giovedì e sabato 9.30-22.30
lunedì 14.30-19.30
Web: Palazzo Reale

fino al 19 gennaio 2020