Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per provare a mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. Oggi parliamo della candidatura di Vittorio Feltri come consigliere comunale a Milano e del suo significato a livello politico.
Da tempo si discute su chi rappresenterà il centrodestra alle prossime elezioni per la carica di sindaco di Milano. Se da una parte Beppe Sala ha annunciato la sua ricandidatura, dall’altra i partiti di destra non avevano ancora trovato un rappresentante o una rappresentante che accettasse il ruolo, anche per via della scarsa appetibilità che ha oggi la carica di primo cittadino. Negli ultimi giorni è stato confermato Luca Bernardo, primario di pediatria al Fatebenefratelli di Milano, come candidato sindaco e, subito dopo, è stata annunciata la candidatura dell’ex giornalista Vittorio Feltri come consigliere comunale.
Il Corriere della Sera presenta la notizia con estrema sintesi fin dal titolo: «Vittorio Feltri: “A Milano mi candido a consigliere con FdI, non a sindaco. Il mio piano: via ciclabili e monopattini”». Si specifica quindi la posizione che l’ex giornalista vorrebbe assumere — e che è stata spesso confusa dall’utenza dei quotidiani con il ruolo di candidato primo cittadino — e si riassumono alcuni punti chiave della proposta di Feltri, che si scontra evidentemente con i provvedimenti dell’uscente Beppe Sala volti a rendere Milano una città più sostenibile.
L’articolo mette in luce le controversie legate al coinvolgimento di Feltri, invitato a impegnarsi alle comunali da Giorgia Meloni durante la presentazione del suo libro. Per fare ciò la testata utilizza direttamente le dichiarazioni dell’ex giornalista: «Non mi candido a sindaco perché non ho nessuna voglia di farlo, perché mi romperei i c… a fare quel mestiere lì che non so fare. […] Non so neanche amministrare un condominio, figuriamoci Milano. Il consigliere si gratta…, fin lì ci riesco. […] Continuerò a fare il direttore editoriale di Libero, perché il consigliere non è che sta lì tutto il giorno. Non è un lavoro, è una collaborazione».
Nonostante ciò, decide di accogliere la proposta di Meloni ed entrare in politica seguendo un’affinità già espressa nella sua linea editoriale, che è però più vicina alla Lega che a Fratelli d’Italia. Il Corriere spiega la scelta di Meloni così: «Con la discesa in campo di Feltri, la leader sovranista punterebbe a insidiare i consensi della Lega, proprio nella città di Salvini». Una mossa strategica, quindi, attuata in un momento in cui Fratelli d’Italia è visto come un ostacolo dagli altri partiti di destra.
Anche La Repubblica riporta la notizia di questo punto fermo nella campagna elettorale del centrodestra in un articolo piuttosto stringato che lascia aperti molti dubbi sui passi successivi per la corsa a Palazzo Marino.
Si rimarcano gli obiettivi di Feltri per Milano — «Eliminare le piste ciclabili e ridare alla città l’immagine persa con il Covid» — pur non spiegandone le ragioni né specificando quale sia «l’immagine persa con il Covid». Probabilmente, però, è un’affermazione che serve a Feltri per attirare i consensi di chi non è soddisfatto dalla gestione della pandemia da parte di Sala e che, così formulata, ha poca sostanza alla base.
La Stampa fa emergere con una forza ancora maggiore le perplessità relative al coinvolgimento di Feltri, ricordando che «dal 26 giugno 2020 ha dato le dimissioni dall’Ordine dei Giornalisti perché sottoposto a troppi provvedimenti disciplinari». La trafila per identificare un candidato sindaco per Milano viene definita la «campagna elettorale più rimandata di sempre» e si passa a ritrarre un breve profilo di Bernardo, il nome finalmente confermato su cui punterà il centrodestra e che ha ottenuto l’appoggio di Meloni anche perché «da madre non posso che avere una passione per un pediatra».
Questa però sembra essere, secondo La Stampa, l’unica certezza delle comunali. La composizione della squadra che circonderà Bernardo, infatti, è stata recentemente rimessa in dubbio. Tale aspetto viene approfondito maggiormente dal Fatto Quotidiano che, a partire dall’ipotesi di Gabriele Albertini come vicesindaco, mostra il panorama ancora in via di definizione e quante sono le scelte che restano da compiere.
La narrazione generale dei quotidiani su questo passo in avanti verso le comunali di Milano mette in luce le molte perplessità e criticità attorno alla figura di Feltri e ciò avviene direttamente attraverso le sue dichiarazioni. Il significato politico del suo coinvolgimento è poco approfondito (se n’è occupato solo Il Corriere). È probabilmente legato all’aumento dei consensi attorno a Meloni e alla sua volontà di rendere ancora più solida la posizione occupata, ma le conseguenze di questa mossa politica saranno visibili solo con il procedere della campagna elettorale.