A volte capita di imbattersi in personaggi che fino a poco tempo prima non avevamo mai sentito nominare, persone che in circostanze normali avrebbero continuato a vivere una vita uguale a miliardi di altri individui che ogni giorno si muovono automaticamente e che con il progredire del tempo si dimenticano che possa esistere una realtà anche solo impercettibilmente migliore di quella; persone che invece, per il semplice fatto di aver avuto il coraggio di occupare quel ruolo troppo impegnativo e gravoso per tutti gli altri, diventano straordinarie. Alexandria Ocasio Cortez ne è un esempio lampante.

Se non la conoscete ancora bene o non ne avete mai sentito parlare, ecco due valide alternative per informarsi al meglio su questa giovane ragazza del Bronx che è riuscita nell’impresa quasi impensabile di diventare la più giovane eletta alla carica parlamentare nella storia degli Stati Uniti d’America.

Il primo consiglio è sicuramente quello di guardare il documentario girato da Rachel Lears “Knock down the House Alla conquista del Congresso”, dove la regista decide di seguire quattro donne, provenienti da movimenti Grassroots, nati spontaneamente a fronte di gravi ingiustizie. Donne lavoratrici determinate a concorrere alle elezioni midterm per il Congresso degli Stati Uniti del 2018 come rappresentanti dei rispettivi distretti: Cori Bush, infermiera di St. Louis; Amy Vilela, che ha perso la figlia per problemi con l’assicurazione sanitaria; Paula Jean Swearengin, figlia di un minatorie del West Virginia, dove gli effetti mortali dell’industria del carbone si ripercuotono sulla popolazione; e infine Alexandria Ocasio Cortez, barista laureata del Bronx, che ha avuto il coraggio di sfidare un ordine precostituito, accettato per il semplice fatto che provare sembrava già un’impresa impossibile.

Un documentario incredibile che evidenzia come nei periodi più complicati sorgano spontaneamente anticorpi sotto forma di movimenti, comunità, ideali.

Il secondo consiglio riguarda in particolare una di queste donne, è la lettura di “Alexandria Ocasio Cortez – La giovane Favolosa”, Francesco Foti, People editore. La casa editrice People è la prima in Italia ad essersi interessata alla figura di AOC (acronimo di Alexandria Ocasio Cortez che lei stessa ha adoperato per la sua campagna e utilizza sui social) dedicandole una breve ma incisiva monografia già nel 2019, riaggiornata in occasione delle elezioni di novembre 2020.

Il testo ripercorre l’ascesa politica di questa ragazza di origini portoricane, classe 1989, nata e cresciuta nel Bronx e laureata in Economia alla Boston University. Un percorso di studi segnato da costanti sacrifici economici che si accentuano dopo la morte del padre, Sergio Ocasio. Per evitare il pignoramento della casa e riuscire a pagare il debito universitario Alexandria lascia il lavoro come educatrice per un posto da barista che le consente di lavorare 18 ore al giorno, in modo da poter sistemare faticosamente la situazione familiare. In questo periodo Alexandria riflette sulle condizioni ambientali, economiche e sanitarie precarie in cui versa la working class newyorkese, si accorge soprattutto di quanto i politici, che dovrebbero rappresentare i cittadini e occuparsi di far valere i loro diritti, siano invece quanto mai distanti dal loro punto di vista, preferendo agire nell’interesse delle aziende e dei grandi investitori. Decide quindi di impegnarsi per la campagna delle primarie 2016 del candidato democratico Bernie Sanders, conclusasi con una sconfitta e con l’ascesa di Trump alla presidenza.

Grazie al fratello Gabriel, che invia segretamente la sua candidatura, AOC riceve dal Brand New Congress, la proposta di candidarsi in prima persona alle primarie del 2018.

Il Brand New Congress è un comitato di azione politica nato per promuovere nuovi volti vicini alle posizioni democratiche formato in occasione delle elezioni 2016 e portato avanti dai sostenitori di Sanders. I volontari supportano centinaia di campagne, molte delle quali frutto di movimenti Grassroots, con l’obbiettivo di sostenere i propri candidati nella corsa alle elezioni per il Congresso.

Alexandria accetta ed è quindi ufficialmente in corsa per la rappresentanza del 14° distretto congressuale di New York, che comprende Bronx e Queens, contro un veterano della politica, eletto sin dal 1999 per lo stesso distretto, Joseph Crowley.

Uno dei fattori che contraddistingue la campagna di AOC, oltre i già citati propositi in difesa dei diritti della working class, è che a differenza del suo rivale politico, si rifiuta di accettare sovvenzioni e finanziamenti dalle grandi aziende, preferendo il sostegno dei piccoli donatori, una rete che diventa ben presto numerosissima grazie all’impegno dell’entourage e della candidata in prima persona che con il suo programma politico semplice e diretto, riesce a coinvolgere lavoratori, giovani e minoranze, trasformandosi da rivale ventottenne degna di poca considerazione dell’intoccabile Crowley, a più giovane candidata al Congresso degli Stati Uniti, eletta il 26 giugno 2018 con il 57,5% dei consensi.

Il libro analizza anche tutta una serie di interessantissime fonti, interviste, dibattiti, tweet e attacchi mediatici, un continuo botta e risposta tra AOC e i media nazionali, AOC e Crowley, AOC e Trump…Emblematico è il tweet con cui Alexandria risponde all’establishment democratico che dopo la sua elezione si adopera per sminuire la portata del risultato, attribuendone il merito a fattori locali e questioni demografiche .

AOC ribadisce l’importanza del lavoro svolto casa per casa, una vittoria che non è figlia di questioni demografiche bensì dell’impegno quotidiano, rappresentato in questo specifico caso dal paio di scarpe che ha utilizzato durante tutto il periodo della campagna, usurate e dalla suola bucata.

Il testo continua con l’analisi dei punti salienti del programma politico che AOC persegue al Congresso, inalterato sin dagli albori della sua campagna: Medicare For All, ovvero assistenza sanitaria più economica, svincolata dalle compagnie assicurative che privatizzano la salute, il Green New Deal, che presenta venti giorni dopo il suo ingresso alla Camera, in un testo che invita la politica americana ad affrontare la questione del cambiamento climatico in maniera complessiva, la battaglia contro l’ICE agenzia federale statunitense che sovrintende al rispetto delle politiche di immigrazione, indagata per violenze, arrivando a proporne l’abolizione sotto l’amministrazione Trump che ne aveva invece inasprito le politiche di deportazione.

Tutte questioni che valgono ad Alexandria, perfetta antitesi del maschio bianco repubblicano, carrellate di odio e di minacce, un esempio su tutti quando in occasione del Memorial Day viene inserita nel video dedicato ai tifosi dei Fresno Grizzlies, nella sezione “nemici dell’America” tra il leader della Corea del Nord Kim Jong-un e Fidel Castro…

Sebbene sia stata attaccata su più fronti, AOC è perfettamente in grado di gestire questo tipo di odio poiché l’utilizzo proficuo dei social è stato, ed è tutt’ora, una delle sue più clamorose abilità, con un incremento esponenziale di seguito e interazioni pari alle più influenti testate giornalistiche.

Il modo con cui parla alle persone è esplicito, basti pensare a come solo pochi giorni fa ha dedicato il suo spazio Instagram Stories per documentare il momento della vaccinazione Pfizer al Covid-19, effettuata sui membri del Congresso, in particolare la sua, rispondendo alle tante domande che le venivano poste. Un’abilità efficace, tanto che le è stato chiesto di condividerla tenendo corsi di formazione ai suoi colleghi in parlamento.

In conclusione, una figura nuova nel vero senso della parola, che vale la nostra attenzione anche senza libri e documentari e che sicuramente è motivo di ispirazione per quel senso di responsabilità verso gli altri, verso la propria comunità, che a volte nelle persone è carente, se non addirittura del tutto assente, come noi stessi abbiamo avuto la sfortuna di osservare, esacerbata, nell’ultimo periodo.