Nata da un’idea di Nicola Zanardi e dalla sua società Hublab, la Milano Digital Week arriva a Milano anche in questo strano 2020, per il terzo anno consecutivo, dal 25 al 30 maggio. Le partnership sono cresciute di anno in anno, e quest’anno non fa eccezione. Alessandro Isidoro Re, Project Manager di Hublab, il quale si occupa della Curatela di MDW insieme a Nicola Zanardi, ci racconta come una realtà fortemente basata sulla piattaforma di Milano, si sia adattata alle modalità imposte dal recente COVID-19.
Una Milano Digital Week trasformata
«La Milano Digital Week si basava molto su Milano, che era la sua grande forza, quasi la sua anima. Ce la siamo vista sottratta da sotto i piedi e abbiamo capito che molto non c’era più, di quello su cui avevamo basato tutta la Milano Digital Week.»
Il payoff originale – l’edizione fisica si sarebbe dovuta tenere in marzo – era “Città aumentata“. Marzo è stato il mese più critico e più incerto di questa crisi, e anche lo staff della MDW ha passato un periodo di profonda riflessione, cercando di capire cosa fare, e quale sarebbe stato il messaggio migliore da dare alla comunità.
«Sono cambiati i paradigmi su cui ruotano i vari aspetti sociali ed economici, e siamo cambiati noi. Un punto di vista più riflessivo, o più passionale altre volte. Sono nate nuove comunità ibride, attraverso i canali social, che però si radicano fortemente alla fisicità, come i flashmob dai balconi di inizio quarantena. Si è visto l’orgoglio di una comunità che, anche se costretta a rimanere chiusa in casa, si esprime in maniera fisica. Abbiamo passato un momento di riflessione molto intensa e non semplice, ma come tanti abbiamo pensato che fosse più importante dare un segnale e andare avanti, per dare la possibilità attraverso questo megafono digitale a tante associazioni e tanti cittadini di far sentire la propria voce».
In poco tempo lo staff che tiene in piedi questa grande macchina, ha aggiustato il tiro, e tutto si è trasformato in maniera digitale. Ci saranno più di 300 ore di contenuti gratuiti e oltre 500 eventi online, visibili anche in differita, a qualunque ora del giorno e della notte. Altra novità di quest’anno è un archivio di articoli redatti sia dallo staff della Milano Digital Week, che da esterni.
Milano Digital Week, tuttavia, non è arrivata del tutto impreparata a questa metamorfosi. Già per l’edizione fisica erano stati previsti dei video keynotes, registrati dai relatori. Questa novità sarebbe stata introdotta per ridurre l’impatto ambientale di chi si sarebbe dovuto muovere da lontano, per esempio da New York e Parigi, per presenziare fisicamente a Milano; e in generale per sottolineare le potenzialità pervasive del digitale. Questa grande scommessa si è rivelata essere la scelta giusta: «siamo molto contenti che la quasi totalità dei partecipanti abbia reagito in maniera molto positiva a questa trasformazione. Anche la cittadinanza milanese ci ha dato una risposta veramente stentorea, e tutto l’ecosistema della città di Milano ci ha dato una risposta positiva partecipando alla Call for Proposal con grande entusiasmo.»
Innovazione e progresso per il benessere di ogni categoria
All’interno della Milano Digital Week, le tematiche sono sempre state attuali. Gli sviluppi tecnologici avanzano di anno in anno, ma in questi due mesi di traslazione dell’evento – da Marzo a Maggio – il cambiamento è stato molto più radicale. Molti dei recenti filoni di sviluppo, come quello della realtà virtuale, si sono adattati immediatamente alla situazione, mostrando il bello della ricerca, e la passione di chi si dedica costantemente a nuove idee.
«Il focus è sulla fabbrica del lavoro, concept ossimorico che si basa sulla fabbrica, simbolo materico per eccellenza del lavoro del ‘900, applicato ora su tutte le competenze digitali e trasversali più immateriali del lavoro che arriva, di quello che che invece scompare e di quello “trasformato” che andremo a sviscerare con moltissimi partner.
Una tematica che ci sta molto a cuore è quella della disuguaglianza sociale, sotto diverse lenti, come quella psicologica di cui parleremo con Chiara Volpato, professoressa di Psicologia Sociale all’Università di Milano-Bicocca. Nell’edizione di quest’anno, ci è caduto addosso anche il tema del digital divide, che tratteremo sia per quanto riguarda l’ambito lavorativo, con tutti i problemi legati allo smart working, sia per quanto riguarda l’ambito educativo e scolastico.»
Gli eventi spaziano in ogni campo dell’innovazione digitale, non solo tecnologica, ma con un occhio di guardo a tutte le categorie e tutte le fasce d’età, per un progresso che porta benessere alla comunità: dai bambini agli anziani.
«Ci saranno oltre 200 speaker che spazieranno tra tantissimi temi: dalla realtà virtuale per creare un ambiente confortevole per il benessere psicofisico di chi lavora in prima linea contro il COVID-19; fino al nuovo ruolo dell’immagine con un talk all’interno del videogioco GTA; 10 lectio magistralis tematiche; 8 hackathon legati agli SDGs dell’ONU e il sabato dedicato ai bambini con laboratori interattivi di vari musei milanesi. Tra i nomi più attesi Alessandro Rosina, Ferruccio de Bortoli, Raffaele Alberto Ventura, Corrado Passera, Susanna Sancassani, Claudio Giunta, Ezio Manzini, Marco Tronchetti Provera e molti altri…».
La Milano Digital Week del futuro
Il team tecnico dietro le quinte è formato da circa 30 persone, distribuite tra IAB Italia, Cariplo Factory e Hublab – con il supporto dell’Assessorato alla Trasformazione digitale e Servizi Civici del Comune di Milano (guidato da Roberta Cocco) che promuove l’iniziativa. Quest’anno si sono aggiunte nuove sfide per il team che dovrà gestire anche tutte le connessioni e le trasmissioni in diretta da remoto. Finita un’edizione si inizia ad organizzare l’edizione successiva: a novembre – all’interno dello IAB Forum – si lancia la Call for Proposal, e nei mesi precedenti si devono definire le tematiche da affrontare e il focus dell’intera edizione.
L’edizione 2020 sarà un’eccezione, completamente digitale, ma anche in futuro le edizioni saranno quantomeno ibride. Meno spostamenti per ridurre assembramenti ed emissioni di gas serra, contenuti accessibili online a qualsiasi ora e una città – Milano – che trascende i propri confini e diventa nazionale, trasformata.