La storia ci insegna quotidianamente che forse, non siamo poi così diversi da chi ci ha preceduto. Gli antichi romani erano dei buontemponi a cui piacevano i banchetti, nel Rinascimento le pene d’amore erano simili a quelle di un qualsiasi membro della Gen Z. E anche nella Russia di 100 anni fa le ragazze si facevano conquistare da un dolce pasticcino ad una festa, che assaporavano tra una danza e uno sguardo malizioso.
E’ il Dicembre 2021 quando, in una scoperta unica per una straordinaria coincidenza, entriamo con la mente in una serata all’Ermitage, dove speranze e sogni si incontrano con le usanze frenetiche del bon ton, nella Russia dell’inizio del ‘900.
Sicuramente, leggendo le cronache di questa originale scoperta, molti avranno arricciato il naso. Non tanto per cosa è stato scoperto, quanto per le modalità particolari e, a dir poco, inusuali.
E’ con stupore ancora evidente che la curatrice del fondo costumi del Dipartimento di Storia della Cultura Russa, Nina Ivanovna Tarasova racconta come, durante un incontro con la restauratrice Galina Fiódorova, le due donne si sono trovate davanti ad un abito che aveva vestito una delle illustri partecipanti al Gran Ballo in costume tenutosi al Palazzo d’Inverno nel febbraio del 1903.
Una dolce testimonianza
E’ la stessa Galina Fiódorova a raccontare l’accaduto:
Quando ho aggiustato questo vestito, ho alzato una manica e ho notato una stranezza. Quando la specialista ha tolto un filo, uno strano oggetto mi è caduto in mano: qualcosa di rosa e di forma irregolare. E per qualche motivo, aggiunge, forse per istinto, l’ho leccato. Era un bonbon.
Certamente non tutti noi trovando un oggetto di strana forma e colore all’interno di una manica di un vecchio vestito, lo leccheremmo. Ma è stata proprio questa mossa azzardata ad inaugurare una delle più particolari e dolci scoperta di storia e costume dell’ultimo anno.
Nobili vesti
Il custode del cioccolatino in questione è un pezzo unico e di altissima fattura: si tratta dell’abito indossato da Ksenia Aleksandrovna in occasione del sontuoso ballo organizzato per festeggiare il 290° anniversario della nascita della dinastia Romanov. Un’occasione estremamente particolare e importante.
Quella sera, Ksenia indossava un meraviglioso abito ricamato, adornato di un copricapo tradizionale e un ventaglio piumato. Brillava nella luce della festa, Ksenia, bellissima e luminosa sorella di Nicola II di Russia e figlia dell’erede al trono, lo zarevic Alessandro e di Dagmar di Danimarca.
Il caso delle buone maniere
Ksenia aveva 28 anni all’epoca del fatto, e conosceva molto bene il bon ton da seguire nelle ricorrenze imperiali.
Ecco quindi che assaggiato il dolce cioccolatino, probabilmente fu interrotta mentre ancora lo teneva in mano, forse da una chiacchiera di una amica o da un improvviso invito a danzare.
Non poteva certo lasciare il dolce bon bon appoggiato su una credenza! Ecco quindi che la cosa più sensata da fare le sembrò infilarlo nella manica dell’abito, dove è rimasto fino ai giorni nostri.
Gli esperti ancora non si spiegano come abbia fatto il cioccolatino a non essere intaccato da alcun tipo di muffe et similia, arrivando fino a noi intatto, tanto che ha potuto essere “assaggiato” dalla restauratrice che lo ha scoperto.
L’imbarazzo della scelta
Non è stato possibile attribuire caratteristiche più approfondite al cioccolatino, quello che sappiamo però, è che i Romanov amavano deliziarsi con vere e proprie opere d’arte di alta pasticceria.
E’ grazie a loro infatti che nacque nel 1913 il biscotto nazionale, lo Yubilenoe, biscotto di pastafrolla creato appositamente per festeggiare il 300° anniversario della nascita della dinastia. E’ ideale con il the e con il caffè. Dolce delizia del palato.
Come dimenticare poi il Mishka Kosolapij, nato proprio nella Russia degli zar e composto da due wafer con praline di mandorle ricoperte di cioccolata fondente. Divenne così popolare tra i cittadini sovietici non tanto per il gusto, comunque ottimo, quanto per la confezione azzurro con un frammento di “Mattino in una foresta di pini”, un dipinto raffigurante tre orsi di Ivan Shishkin e Konstantin Savitskij realizzato nel 1889.
Non può mancare infine la Sharlotka, una torta di mele inventata nel XIX secolo dallo chef francese Marie-Antoine Carême, che lavorava al servizio dello zar Alessandro I. La ricetta cambiò nome molte volte nel corso della storia, e prevede la presenza di crema bavarese o panna montata.
Delicata femminilità
Tornando alla proprietaria del vestito e del dimenticato cioccolatino, Ksenija Aleksandrovna Romanova era la primogenita dello zarevic Alessandro e di Dagman di Danimarca. Nata nel 1875, era molto giovane quando nascose il cioccolatino nella sua manica, la sera del ballo.
Incontrò Alix, Alessandra D’Assia, la futura cognata che avrebbe sposato Nicola II e la cui triste fine tutti conosciamo, quando quest’ultima aveva solo 12 anni. Ksenia fu risparmiata dal caso da quella tragedia, ma non visse certamente una vita felice. Affrontò la rivoluzione e la guerra, un divorzio e infine la miseria, che terminò solo quando il cugino, Re Giorgio V, le permise di stabilirsi in Inghilterra, a Frogmore House, nel parco di Windsor a Londra. Venduti tutti gli appezzamenti di terreno ereditati dal fratello e i gioielli di famiglia, Ksenia si traferì nel celebre palazzo di Hampton Court, dove rimase fino alla morte nel 1960.
Una vita lunga e piena di aneddoti arricchisce la figura di Ksenia, anche se non è tra i personaggi più conosciuti della storia legata a quella del fratello e della sua famiglia, ultimo baluardo dei Romanov.
Ma ricordando quella sera, quel ballo, Ksenia deve essere stata felice. Era giovane, ricca e nobile, una giovane bellissima e di ampia cultura. Quel dolce cioccolatino nascosto nella manica è un segno romantico di una quiete e di una pace che avrebbe in seguito abbandonato per sempre. Forse con il pensiero era tornata tante volte a quell’abito e quel ricevimento, e forse con un pò di malinconia aveva pensato a quando tutto andava così bene.