Mister Tamburino non ho voglia di scherzare /
rimettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare
Bandiera Bianca, Franco Battiato, 1981
«Battiato è morto, viva Battiato! Bob Dylan ha compiuto ottant’anni, viva Bob Dylan!».
Va bene tutto, ma rimangono delle domande: al giorno d’oggi potrebbe uscire qualcosa di simile? Il pop contemporaneo offre ancora uno spazio per voci così complesse, per pezzi così lunghi, per testi così articolati? Una cosa è l’impegno politico, o il trend ideologico del momento, altra cosa è l’espressione libera, una cascata di idee che chiede di essere ascoltata davanti a un paio di casse, magari con una cannetta in bocca o con un buon bicchiere in mano.
Per farla breve, esiste oggi una musica pop che può mettere d’accordo filologi, musicologi e coglioni qualsiasi come noi?
Bob Dylan ha compiuto ottant’anni, ha vinto un premio Nobel per la letteratura, ha suonato davanti a Martin Luther King, Giovanni Paolo II e Barack Obama, viene studiato nelle facoltà umanistiche delle università di tutto il mondo. Da alcuni è considerato un trovadore, un poeta lirico, un Anacreonte della contemporaneità. Per altri è semplicemente uno spocchioso capitalista ragliante. Insomma, qualsiasi parola su di lui sarebbe superflua: bastano le sue canzoni e la sua personalità, non serve altro. Per questo abbiamo deciso di omaggiare il vecchio artista chiedendo un parere a chi pratica il mestiere, a dei musicisti e compositori.
Abbiamo contattato “Scatola Nera”, un progetto musicale milanese, chiedendo di scriverci qualche riga su questo autore, spiegandoci quale sia il suo valore oggi. Perché abbiamo scelto loro? Perché, mentre risuonano le note di “musica leggerissima” di Colapesce e Dimartino, la nuovissima “musica leggera e cronaca nera” dei Ministri, il dibattito internazionale si chiede se e quanto abbiano pippato i Maneskin e, per usare le parole del maestro di Jonica, «Mentre tutti intorno fanno rumore», questi musicisti propongono un format di ascolto fatto di atmosfere contemplative e dilatate, corredate da testi che sembrano contrapporsi apertamente allo spontaneismo e immediatezza dell’indie degli ultimi anni. Intellettuali, pesanti? Forse. Ma anche marchettari: guardando il loro storico li troviamo turnisti al festival di Sanremo (accanto a Ed Sheeran) e implicati nelle produzioni di X-Factor.
Il risultato? Ci hanno mandato un suo pezzo reinterpretato, con una riga di accompagnamento: “Noi oggi lo sentiamo così”. A loro modo sono dylaniani, anche se non ce l’hanno voluto dire: hanno evitato la domanda, ma ci hanno risposto con la musica. Vi offriamo in dono questo regalo che ci hanno fatto in esclusiva e vi invitiamo a seguire questo progetto, edito da Costello’s e Labellascheggia, perché c’è ancora qualcuno che fa queste cose, basta ascoltarlo dall’inizio alla fine. Tanti auguri Bob: