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Archivi Annuali: 2020
Soldati e bombe, cannoni e trombe
La mattina del 9 maggio 1945 l’Europa si sveglia libera di festeggiare la resa della Germania nazista. Finalmente si può scendere in strada a cantare, suonare e ballare senza il terrore di un bombardamento.
Non che la guerra avesse mai fermato la musica, anzi: dalle canzoni che oltrepassavano i fronti ai cartoni di propaganda, dalle star che si arruolarono ai militari che si scoprirono cantautori, si può dire che le “trombe” abbian suonato quanto i cannoni. Ce ne parla Andrea Sciotto in un percorso a tappe, dalla repubblica di Weimar al dopoguerra.
Embodied Energy
Ogni oggetto, per il solo fatto di esistere, ha subito un processo di produzione che ha richiesto un consumo energetico. Che io la guidi o meno, una macchina ha già inquinato ancor prima che venga comprata; è intrinsecamente legato all’esistenza di un oggetto, e non dovuta all'utilizzo che ne verrà fatto.
Democrazia e scuola ai tempi del Covid19
Il Covid19 ha messo in seria difficoltà il sistema scolastico italiano evidenziandone criticità e carenze strutturali. La didattica a distanza si sta dimostrando uno strumento non efficace per affrontare questa sfida. Cosa siamo disposti a fare per salvaguardare il diritto all'istruzione? Quali soluzioni per la scuola italiana?
Saverio Colacicco
La morte di Tito e le lacrime del Poljud
Due storiche rivali si abbracciano in un unico pianto: 4 maggio 1980, il giorno in cui Tito morì.
Il 4 maggio 1980 era in programma la delicata partita Hajduk-Stella Rossa. L'incontro venne interrotto all'annuncio della morte del Maresciallo Tito, e tutto lo stadio si sciolse all'unisono in un pianto disperato.
È tornato il vinile!
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La tecnologia del suono fa p po asso da gigante, e ogni anno progredisce per garantire agli ascoltatori una qualità di ascolto sempre maggiore. Eppure, nonostante tutto dia l’impressione di essere proiettato in un futuro digitalizzato della musica, il Vinile da qualche anno sta riscoprendo una nuova giovinezza.
Credibilità e politica europea nei Balcani
Dopo il Montenegro nel 2012 e la Serbia nel 2014, il 26 marzo 2020 anche Albania e Repubblica di Macedonia del nord ricevono il via libera ai negoziati di adesione all'UE; si tratta di una decisione storica che, tuttavia, non deve ingannare: il processo di adesione è molto lungo, meticoloso e non necessariamente garantirà il loro ingresso nell’UE.
Da un lato, in un momento storico in cui l’Unione è attraversata da crisi multiple, è forte il timore che l'adesione di Stati deboli possa danneggiare l'UE; dunque la previsione di un concreto allargamento europeo verso i Balcani occidentali rimane lontana dalla realtà. D’altro lato, però, continuare a rinviare l'adesione di questi Paesi a un futuro indefinito, non può nemmeno rappresentare la soluzione.
Quando il mondo (del calcio) scoprì l’Olanda
Un fulmine a ciel sereno, una cosa mai vista, una rivoluzione. Chiunque avesse più di 10 anni nel giugno del 1974 ricorda...
La questione Balcanica è sempre stata mainstream
L'area nota con il nome di Jugoslavia è stata per secoli un crogiolo di popoli che hanno convissuto nell'alveo dell'Impero Ottomano, poi venne l'età dei nazionalismi che cambiò le regole. Memory ci porta alle origini della Questione Balcanica.
Il valore dei soldi – 10. La resa dei conti
Il 4 maggio segna l’inizio della Fase 2 nella gestione dell’emergenza Covid-19. Forse, anziché puntare a un ritorno graduale alla normalità, sarebbe opportuno riflettere su cosa non andava nel “mondo di prima” per provare a ripensare un futuro nuovo e migliore, su tutti i fronti. Lo stesso assetto economico dell’Unione Europea, che oggi affronta la sua prova più dura, non è mai stato esente da critiche, e limitare la discussione a uno scontro tra favorevoli entusiasti e barbari sovranisti sarebbe un grave errore.
Diego Begnozzi e Andrea Sciotto di Risikonomia tracciano un quadro del dibattito nell’ultimo capitolo del ciclo “Il valore dei soldi”.
Anche questa è Storia nostra
75 anni fa le urla festanti dei prigionieri hanno accompagnato i liberatori del campo di concentramento Mauthausen e sono impresse nel nostro ricordo attraverso le foto e le testimonianze dei sopravvissuti. Il campo è anche un Memoriale della nostra storia nazionale. Cosa rimane di questa memoria?
Saverio Colacicco