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Archivi Annuali: 2020

Exit West. Amore, tecnologia e migrazioni

Siamo tutti migranti attraverso il tempo A dispetto di quello che l'autore ci racconta in uno dei due piani...

Israele tra crisi e normalizzazione

Da diverse settimane le principali città dello stato di Israele sono attraversate da manifestazioni di protesta che hanno come bersaglio principale la...
David Beckham

Il goal che cambiò la vita di David Beckham

Con un goal da centrocampo alla prima di campionato un 21enne David Beckham si impose come uno dei più talentuosi calciatori al mondo

In cammino Plastic Free

Nel 1976, l'antropologo e architetto paesaggista Dean MacCannell definì il turismo come la struttura fondamentale della modernità. Il viaggiatore contemporaneo, spinto dai...

Luciano Emmer: una domenica d’agosto, 70 anni fa

Fb: 70 anni fa gli italiani cominciavano a fare le loro prime gite domenicali e Luciano Emmer ne fece uno splendido ritratto nel suo film d'esordio, "Domenica d'agosto". Ce ne parla Francesco Fiero, di #7Muse. Instagram: Una domenica d'agosto di 70 anni fa faceva bene o male caldo come oggi, le strade di città si svuotavano e le spiagge si riempivano. Era il 1950, l'inizio del turismo di mare popolare, alla portata di tutti; era anche l'esordio di un regista rimasto nell'ombra, Luciano Emmer". Francesco Fiero, per 7Muse, ci parla di "Domenica d'agosto", esordio del regista milanese.

L’Arte del gioco: Promesa

Artista digitale milanese di famiglia sudamericana, Julián Palacios Gechtman sta raccogliendo consensi e premi con il suo Promesa, un viaggio digitale nei ricordi e nei sogni di un mondo a metà tra l'Italia e il subconscio.

Scacchi cinesi

La Cina oggi è un paese che sta progredendo verso una crescita mai sperimentata prima. Nello scacchiere internazionale è da considerare la...
Lou Reed

Lou Reed e “Metal Machine Music”: storia di un flop d’avanguardia

Nel pieno di una crisi artistica ed esistenziale, Lou Reed si chiuse in casa con una chitarrà e sfornò uno degli album più assurdi di sempre

The Pitchure #11

Ogni settimana il meglio dell'attualità raccontato attraverso le immagini selezionate dalle redazioni di Risiko, Galileo, 7muse e Olympia.

La Rivoluzione Ungherese, tra Budapest e Melbourne

FACEBOOK «Sentivamo che avremmo giocato per l'intero nostro Popolo, gli ungheresi emigrati in Australia nutrivano una profonda ostilità verso i sovietici per tutto ciò che avevano fatto al nostro paese a partire dal 1945 e l'atmosfera era effettivamente surriscaldata.» [Ervin Zàdor] #Olimpiadi di #Melbourne1956. La sfida tra Ungheria e URSS nel torneo maschile di #pallanuoto si trasformò in un "Bagno di sangue". Solo un mese prima della partita tra le strade di Budapest si era svolta la #RivoluzioneUngherese, brutalmente repressa dall'Armata Rossa. I magiari ottennero la loro magra vendetta a suon di gol, insulti e colpi proibiti. In tempo di pace saremmo sul divano a gustarci le gare di Tokyo 2020. Noi vi teniamo compagnia con lo #SpecialeOlimpiadi, la nuova puntata di @GiovanniOrsenigo vi racconta una storia che si mescola tra sport e politica. INSTAGRAM «Sentivamo che avremmo giocato per l'intero nostro Popolo, gli ungheresi emigrati in Australia nutrivano una profonda ostilità verso i sovietici per tutto ciò che avevano fatto al nostro paese a partire dal 1945 e l'atmosfera era effettivamente surriscaldata.» [Ervin Zàdor] Ci sono momenti durante i quali gli eventi sportivi smettono di essere semplice competizione agonistica. Diventano conseguenze, o esemplificazioni, di eventi politici o sociali, assumendo una connessione indissolubile con i libri di storia. È il caso della sfida tra #Ungheria e #URSS alle #Olimpiadi di #Melbourne1956. Il teatro è il Crystal Palace, la piscina che ospita il torneo di pallanuoto. Ad affrontarsi in acqua ci sono il popolo che ha cercato invano di conquistare la propria libertà e l'invasore che, quella libertà, gliel'ha privata. Ai magiari, però, la possibilità di conquistare l'oro olimpico interessa ben poco, piuttosto, sono assetati di vendetta per i 3 mila morti che l'Armata Rossa ha lasciato nelle strade di Budapest, per sopprimere la #RivoluzioneUngherese. In tempo di pace saremmo sul divano a gustarci le gare di Tokyo 2020, noi vi teniamo compagnia con lo #SpecialeOlimpiadi e una storia che non parla solo di sport.

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