C’è un periodo dell’anno dove ci sentiamo tutti più buoni: questa strana euforia collettiva si chiama Natale. È il momento dove scambiamo regali con semi sconosciuti, mangiamo un sacco di dolci, imbandiamo tavolate con le nostre famiglie, fingiamo di avere un partner e mentiamo spudoratamente ai nostri nonni sui voti degli esami all’università. Insomma è quel periodo dell’anno in cui decidiamo di incontrare persone che durante l’anno neanche salutiamo condividendo con loro un cenone o un pranzo, a seconda delle tradizioni: dopotutto, lo si fa solo per sentirci un po’ più buoni e meno soli.
Nel mondo della Pubblicità questo clima così gioioso e pieno di bontà è da sempre sfruttato per veicolare messaggi e far arrivare il proprio brand al cuore del consumatore. Se per le persone normali il Natale arriva il 25 dicembre, per “gli addetti ai lavori” arriva quando John Lewis, catena di supermercati Inglese, pubblica il suo spot. Nel corso degli anni ci ha abituati ad una crescente qualità sia narrativa che esecutiva degli spot, uno più emozionale dell’altro; generano molto buzz tra amici e parenti, perchè sono talmente forti da farci commuovere. Inoltre vengono molto ripresi dalle testate giornalistiche perché sono prodotti altamente “notiziabili”. Insomma puoi citarli in un cenone per fare il figo e nessuno si accorgerà che non sei mai stato a Londra e che tantomeno sei mai entrato da John Lewis.
In alcune agenzie in cui ho lavorato, mi è capitato di sentir parlare del “Brief di Natale” già da dopo Ferragosto, perché, per ovvi motivi, la comunicazione ha dei tempi tecnici ben precisi, che vanno rispettati. Gli spot non si producono in un giorno. Spesso hanno mesi di riunioni e giorni di lavoro fra pre-produzione, produzione e post-produzione. Insomma gente che si riunisce per definire anche il più piccolo dettaglio, perché, quando poi si gira, nulla deve esser lasciato al caso.
In questo articolo, mi limiterò a proporre quelli che secondo me sono gli spot più emozionanti di Natale usciti nel corso degli anni. Sono brand che ciclicamente prendo in esame come ispirazione per i miei clienti, quando arriva il “Brief di Natale”.
Dell’universo John Lewis, questi sono i miei preferiti: Il primo è uscito nel 2018 e ha come testimonial Elton John. Il secondo è del 2019, il soggetto è una bambina e il suo draghetto.
Se siete curiosi degli altri spot di John Lewis fatti negli altri anni, thedrum.com, autorevole sito di settore, ha raccolto quelli degli ultimi 15 anni.
Altro spot che merita di esser citato in questo primo elenco è quello di Sainsbury’s del 2014, la seconda catena di supermercati nel Regno Unito, che si ispira ad un fatto realmente accaduto oltre 100 anni fa.
Tornando al 2020, questo è l’ultimo uscito dal megastore londinese, John Lewis.
Nel mondo non esiste solo John Lewis, c’è anche Coca Cola, la quale fu la prima ad utilizzare in maniera massiccia il Natale come media per veicolare il suo messaggio; leggenda vuole che fu proprio Coca Cola a rendere rosso Babbo Natale (che prima era verde) e ad usarlo come suo testimonial.
Heineken invece ci dimostra come sia bello non essere d’accordo a Natale.
Disney, ci fa fare un salto in un mondo di ricordi con la sua “From Our Family To Yours”
Amazon, ci racconta la storia di una giovane ballerina e della sua tenacia.
Lego, lo spot è in pratica un inno alla fantasia.
Orange, la compagnia telefonica francese con il suo “Unicorn Grandad”, racconta la storia di un nonno a cui viene regalato uno smartphone la vigilia di Natale.
La catena di supermercati Tesco punta sull’umorismo all’inglese, suggerendo di non sentirsi in colpa per i propri piccoli peccati e invitando a premiarsi.
McDonald ci fa riflettere sull’adolescenza e sull’essere un “Forever Young”.
Xfinity, provider di Tv, Voce e rete di Comcast ci racconta un Babbo Natale alle prese con il lockdown degli Elfi.
Chiudiamo in bellezza con lo spot italiano che ha ispirato questo articolo, anche perché mi serviva una chiusura ad effetto che potesse giustificare il titolo di questo pezzo.
Qual è il vostro spot natalizio preferito?