Dopo il calcio anche il campionato mondiale di Formula uno, finalmente, prende il via. Per quelli che scandiscono i momenti della propria vita anche attraverso gli eventi sportivi, questo è un altro passo verso quella normalità che in realtà ancora non è tale, ma di cui ci piace illuderci. Si partirà dal Gran Premio d’Austria, sul circuito di Zeltweg, dove a una sola settimana di distanza, si correrà anche la seconda gara della stagione. Inutile affrettarsi a consultare gli almanacchi, non c’è un precedente simile. Molte altre volte si sono disputati 2 gran premi nello stesso Paese, come ad esempio in Italia (Imola e Monza), Gran Bretagna (Silverstone e Donington) o Germania (Hockenheim e Nurburgring), solo per citarne alcuni, ma mai sullo stesso tracciato e mai a così breve distanza l’uno dall’altro. Una prima assoluta che vedrà una replica già nel corso di questa stagione, il 2 e il 9 agosto, a Silverstone. Questa decisione, è stata probabilmente assunta in quanto d’estate, si presume che il Covid19 sia indebolito e meno contagioso. In questo modo si disputerebbero ben 8 gare in un lasso di tempo molto ristretto, praticamente mezzo campionato, così che se si dovesse rendere necessario interrompere definitivamente la competizione iridata, la classifica abbia un minimo di credibilità. Un campionato quindi che rischia di protrarsi fino al 29 novembre, giorno in cui i calendario prevederebbe il Gran Premio di Abu Dhabi, oppure di essere molto breve e terminare il 6 settembre a Monza, ultima tappa del campionato di cui vi è l’ufficiale conferma.
Mercato
Ma le date e luoghi delle gare, non sono gli unici elementi che causano incertezza, all’interno del Circus. C’è anche il mercato piloti, che solitamente inizia si in questo periodo dell’anno, quando però siamo già nel pieno della stagione. La Ferrari e Vettel, hanno già consensualmente (dicono) divorziato. Sembra più che il Cavallino abbia scaricato il tedesco, ma si sa, spesso in queste casi si concede l’onore della armi. Il problema più grosso però, è che a Maranello partono da una posizione di inferiorità nei confronti della Mercedes, se a questo aggiungiamo il fatto che il proprio pilota di punta e già stato esautorato, le speranze di successo sono ridotte al lumicino. Molti obiettano che la Ferrari punterà fin da subito su Leclerc, ma anche questo dipenderà dalla volontà del suo compagno di squadra. E fatichiamo a credere che Vettel voglia collaborare, anche perché potrebbe volersi mettere in mostra, visto che ufficialmente non si conosce ancora la sua prossima destinazione. Anche Ricciardo ha già detto addio alla Renault, andrà a sedersi sul seggiolino della McLaren lasciato libero da Sainz, prossimo ferrarista. Per quanto riguarda Verstappen e Vettel, probabilmente resteranno in attesa di vedere cosa accadrà in Mercedes.
I valori in pista
Come detto Hamilton e la sua freccia d’argento, che quest’anno avrà eccezionalmente la livrea nera, saranno il fantino e il cavallo da battere. Dai test invernali è emersa una buona vena anche dell’olandese Verstappen e della sua Red Bull, difficile però immaginarli in grado di detronizzare Re Lewis, al momento, soprattutto se la stagione dovesse terminare dopo le prime 8 gare. La Ferrari lotterà certamente con la Red Bull, per aggiudicarsi quantomeno il ruolo di sfidante, ma potrebbe anche essere che lo sfidante vero e proprio non ci sarà. Infatti le 2 scuderie potrebbero finire col sottrarsi vicendevolmente quei punti che favorirebbero la fuga delle Mercedes. Il resto dello schieramento vedrà una guerra tra poveri, un lotta tra cani affamati per arrivare primi all’ipotetico ultimo osso rimasto nella ciotola. Così come per molti altri sport in questo momento storico, i team ricchi sono sempre più ricchi, e quelli poveri sempre più poveri.
Gp Austria: i precedenti della rossa
Da quando il circuito di Zeltweg è tornato nel calendario delle gare nel 1997, la Ferrari ha colto tre successi: nel 97 con Irvine, nel 2002 e nel 2003 con Schumacher. A proposito del tedesco, molte polemiche scaturirono dalla sua vittoria nel 2002. Il fine settimana era stato completamente dominato dall’altra Ferrari, quella di Barrichello, che aveva stabilito la pole position e aveva siglato il giro veloce in gara. Gara che aveva condotto dal semaforo verde fino a 100 metri prima del traguardo, quando, a seguito di un ordine di scuderia, cedette platealmente la vittoria a Schumacher. Il pubblico non apprezzò. Se non fu la prima volta che il podio venne fischiato, certamente una delle rarissime occasioni. Schumacher, con il volto scurissimo, tentò di aggiustare le cose facendo salire Barrichello sul gradino più alto, cedendogli anche il trofeo destinato al vincitore, ma non servì a placare gli animi. Molti bookmakers decisero di pagare le giocate su entrambe i piloti, come vincenti.
Curiosità
All’inizio di un campionato che certamente verrà ricordato per la sua particolarità, siamo andati a caccia di qualche curiosità, relativa alle edizioni del passato. Eccone alcune. Il Gp più breve della storia, fu quello d’Australia del 1991, interrotto dopo 16 giri a causa della pioggia che aveva allagato la pista. Vinse Senna. Il campionato vinto con minor scarto in classifica, fu quello della stagione 1984: mezzo punto separò il campione del mondo Lauda, da Prost. Il gran premio con meno auto al traguardo, è stato quello di Montecarlo del 1996: solo 4 monoposto videro la bandiera a scacchi. Nel Gp d’Europa 1997, a Jerez, in Spagna, decisivo per l’assegnazione del titolo, i primi 3 della griglia di partenza furono Jaques Villeneuve, Michael Schumacher e Frentzen, che però ottennero lo stesso identico rilievo cronometrico, nelle qualifiche. Il mondiale lo vinse Villeneuve. La squadra che ha raccolto più punti in tutta la sua storia, senza riuscire mai a vincere una gara è stata la Force India: ben 1039 punti e nessun successo. La seconda, in questa particolare classifica è la Sauber, che è ancora in attività ma è staccata di più di 500 punti.