«Un flash all’improvviso, quasi uno sparo nel buio. Volti famosi improvvisamente illuminati, bloccati in un gesto». È lo scatto di Tazio Secchiaroli, inventore della fotografia d’assalto italiana, genere subito considerato scandalistico e disprezzato dai fotografi engagé, ma ben presto rivalutato e oggi sintetizzato nella figura professionale del paparazzo.
Le sue immagini si portano dentro le mitiche storie della Dolce vita romana, periodo storico che idealmente comincia proprio con una fotografia di Tazio Secchiaroli, che ritrare la ballerina Aichè Nanà mentre si cimenta in uno spogliarello durante una festa al ristorante Rugantino di Trastevere nel 1958.
Per comprendere al meglio la genesi e l’apogeo del fotografo infiltrato speciale Tazio Secchiaroli, andiamo a ripercorrere alcune delle storie più emblematiche della sua carriera.
Roma, 1966.
Richard Avedon, il fotografo più glamour al mondo, incontra Sophia Loren, l’attrice più famosa in circolazione. Avedon deve fotografare la Loren e non vuole nessuno sul set, ma la protagonista de La Ciociara non è d’accordo: dice che accetterà di farsi ritrarre solo e soltanto se sarà presente al suo fianco Tazio Secchiaroli, il suo fotografo personale.
Avedon, suo malgrado, si vede costretto ad accettare.
Tazio, pioniere della fotografia d’assalto e primo paparazzo della storia, si muove sul set con disinvoltura e naturalezza, fotografa tutto il backstage fino ad arrivare a posizionarsi alle spalle di Avedon, come per spiare la scena attraverso le sue lenti.
Il suo punto di vista è unico: è quello di un reporter di razza alle prese con due star, nulla di anche lontanamente simile al servizio realizzato da Avedon, prodotto per il lancio del film Arabesque di Stanley Donen.
Cinecittà, 1958.
Tazio Secchiaroli è ancora un fotografo d’assalto e per ottenere questa fotografia utilizza tutti i trucchi e le astuzie del mestiere. Entra a Cinecittà, dove sono in corso le riprese per il film La capannina, con un set blindato e protetto ai massimi livelli; si apposta nel corridoio che collega il camerino al teatro di posa.
Rimane nascosto dentro un armadio per ore e ore, in attesa che accada qualcosa. All’improvviso sente delle risate: vede Ava Gardner in pantofole e asciugamano in compagnia di David Niven, in mutande e camicia ma sempre con l’aplomb che lo contraddistingue.
Secchiaroli non perde l’occasione: scatta con il flash e attira l’attenzione delle due star, che gli si rivologono in toni poco lusinghieri: «You are a bastard!».
Fugge infilandosi in un varco attraverso la recinzione degli studi cinematografici e sparisce nel buio, portandosi via come trofeo una delle fotografie simbolo della Dolce vita romana.
La figura di Tazio Secchiaroli inizia a diventare così celebre che Federico Fellini costruisce il personaggio di ‘Paparazzo’ per La dolce vita proprio sui suoi racconti e sulle sue esperienze professionali.
Da quel momento Tazio diventa uno dei suoi fotografi fidati sul set.
Secchiaroli lascia così la fotografia di gossip per dedicarsi totalmente al cinema, portando sula scena la sua conoscenza da reporter metropolitano insieme a registi del calibro di Michelangelo Antonioni e Sergio Leone.
Note biografiche
Nasce nel 1925 a Roma e inizia la sua carriera nel 1944 fotografando militari e turisti nella capitale. Nel 1955 fonda la Roma Press Photo e comincia la sua attività di paparazzo. Dal 1958 collabora con Federico Fellini.
Muore nel 1998.