All’interno di questa rubrica si tenterà di sviscerare e approfondire i ruoli sociali, culturali e civili che la fotografia si trova a ricoprire da centocinquant’anni a questa parte, con la proposta e il commento di immagini che hanno segnato la storia di questo affascinante linguaggio artistico.
Tutti conoscono questa immagine, una delle più significative ed efficaci per descrivere il convulso periodo della Guerra Fredda. Ma qual è la storia che si nasconde dietro a questo scatto?
È il 1959 ed Elliott Erwitt sta lavorando per conto della Westinghouse – società americana dedita alla costruzione di apparecchiature elettriche civili e ferroviarie – che gli commissiona di fotografare dei frigoriferi durante un’esposizione a Mosca.
Casualmente, nella capitale sovietica è presente anche l’allora vice presidente USA Richard Nixon, in visita di stato all’allora segretario dell’URSS Nikita Kruscev.
Erwitt, che trova più interessante questo avviamento rispetto a un’esposizione di frigoriferi, decide di accodarsi alla folla di addetti stampa e ha la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, scattando una delle foto più celebri e allo stesso tempo travisate nella storia della fotografia.
La posa dei due soggetti, il contesto storico della Guerra Fredda, il dito di Nixon puntato minacciosamente sul petto di Kruscev, il leader sovietico che sembra indietreggiare, l’abilità di Erwitt nel catturare il momento decisivo… tutti elementi utili per la riuscita e il successo di questa fotografia, che ha tutte le carte in regola per diventare l’icona del braccio di ferro tra le due superpotenze mondiali.
Come però spesso accade, l’apparenza è ingannevole: la fotografia scattata da Erwitt infatti non è altro che un’interpretazione totalmente estrapolata dal suo contesto ogirinale, in cui il dialogo tra i due soggetti è tranquillo, disteso e addirittura spiritoso.
Non c’è nessuna rissa e non c’è nessun momento di tensione, anche se l’immagine suggerisce esattamente il contrario. Lo staff di Nixon non si fa certo sfuggire questo dettaglio: l’immagine sarà poi utilizzata – senza grande successo – nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 1960, vinte da John F. Kennedy.
Elliott Erwitt, conosciuto per la sua personalità tagliente, ironica e provocatoria, in un’intervista all’interno del libro Magnum. I primi cinquant’anni della leggendaria agenzia fotografica racconta la seguente versione dei fatti, del tutto inventata.
«Ero a Mosca a fotografare frigoriferi per Westinghouse. Krusciov e Nixon stavano girando per la fiera, nessuno sapeva dove fossero diretti, non c’era un programma preciso, poi si fermarono in un punto e cominciarono a parlare tra loro. Mi misi a seguire la conversazione. Nixon stava parlando di quanta carne rossa mangiamo rispetto ai russi, che invece mangiano soltanto cavoli, e altre cose di questo genere, così a un certo punto Krusciov ha detto a Nixon di andare a fanculo lui e sua nonna – ma questa parte non è stata tradotta dall’interprete lì presente. La mia fotografia fu in seguito utilizzata nella campagna elettorale di Nixon per mostrare il suo atteggiamento da duro mentre punta il dito contro Krusciov e dimostrare che lui sapeva tener testa ai russi… insomma cose così. Sono felice di questa fotografia, ma non sono particolarmente fiero dell’uso che ne fu fatto. Ma cosa ci si può fare? Il fotografo fa le foto e basta.»
Note biografiche
Elliott Erwitt nasce a Parigi nel 1928 da genitori ebrei di origine russa e vive i primi anni della sua infanzia a Milano. Si trasferisce negli Stati Uniti nel 1939, a causa delle leggi razziali. Studia fotografia al Los Angeles City College e dal 1953 è membro della celebre agenzia Magnum.